"APPUNTAMENTO CON IL DOCUMENTARIO"

Proiezione del documentario:

OFICINA BO BARDI
di Andre Balossi, Silvia Davoli e Francisca Parrino

a cura di Art Doc Festival

venerdì 27 giugno 2014 | ore 15.00

Casa dell'Architettura | Piazza Manfredo Fanti, 47 | Roma

INGRESSO GRATUITO

Proseguono gli appuntamenti con il ciclo di proiezioni a cadenza mensile di documentari sull’architettura in rapporto con i diversi linguaggi dell’arte, Appuntamento con il documentario, promosso dalla Casa dell’Architettura di Roma e curato da Art Doc Festival, venerdì 27 giugno alle ore 14.00, con il film Oficina Bo Bardi di Andrea Balossi, Silvia Davoli e Francisca Parrino.

La proiezione del documentario sull'esperienza brasiliana dell'architetto Lina Bo Bardi, si inserisce nell'ambito della Rassegna attualmente in corso alla Casa dell'Architettura La ceramica in architettura, all'interno del convegno Architettura e Arte, Cemento e Ceramica. Un'avventura al femminile, in occasione del cento decennale della nascita di Lina Bo Bardi. Il film, presentato al Milano Doc Festival nel 2007 è un documentario autoprodotto dedicato a Lina Bo Bardi, studiosa, ricercatrice e curatrice di preziose raccolte e al segno indelebile lasciato dal suo passaggio a Salvador del Bahia.

Appuntamento con il documentario ogni mese propone documentari provenienti dall’archivio di Art Doc Festival, selezionati in accordo con la programmazione culturale della Casa dell’Architettura. Questi appuntamenti costituiscono delle tappe di avvicinamento alla prossima edizione di Conversazioni Video – Festival Internazionale di Documentari su Arte e Architettura che avrà luogo dal 20 al 24 ottobre 2014 presso la Casa dell’Architettura di Roma e il cui bando è ancora attivo.

 

OFICINA BO BARDI

Regia: Andrea Balossi, Silvia Davoli e Francisca Parrino

Fotografia: Andrea Balossi

Montaggio: Francisca Parrino

Produzione: Silvia Davoli

(Italia, 26', 2006, italiano e portoghese con sottotitoli in italiano)


L'architetto Lina Bo Bardi arrivò a Salvador de Bahia nel 1958 in un momento di grande effervescenza culturale che si sarebbe concluso con la dittatura del 1964. Il suo passaggio come architetto e direttrice del Museo di Arte Moderna di Bahia lasciò un segno indelebile. Affascinata dalla cultura popolare del Nordest concepì, insieme allo scultore Mario Cravo, il progetto CETA, Centro de Estudo do Trabalho Artesanal, il cui obiettivo era la creazione di un vero e proprio design industriale brasiliano. Lina organizzò una raccolta scientifica del materiale artigianale della regione bahiana e sognò di creare dei laboratori, le Oficinas do Unhão, in cui artigiani e giovani designer potessero incontrarsi e collaborare. Il progetto non si realizzò mai.