GALILEO CHINI. ORIZZONTI D'ACQUA TRA PITTURA E ARTI DECORATIVE

 

Regia: Irene Pantaleo e Lia Polizzotti

Produzione: Pontedera Cultura, Palp – Palazzo Pretorio, Comune di Pontedera, Fondazione Pisa

Realizzazione: Art Doc Festival

 

“La figura di Galileo Chini diventa con il passare degli anni sempre più moderna, straordinariamente attuale. Senza dubbio il primo aspetto che salta agli occhi è la sua poliedricità. Chini è stato prima di tutto un pittore, ma anche un decoratore, un grafico, un allestitore, un ceramista, uno scenografo”, racconta Filippo Bacci di Capaci.

“La mostra dedicata alla produzione artistica di Chini pone infatti a confronto la pittura (da cavalletto ma anche quella decorativa) con la sua grande produzione ceramica, evidenziando come l’artista ha saputo fondere in modo straordinario i diversi linguaggi e le diverse tecniche con le quali ha lavorato, andando a formare un linguaggio artistico composito, stratificato, non da analizzare settore per settore ma da comprendere nella sua complessità”, precisa Maurizia Bonatti Bacchini.

Attraverso il racconto dei due curatori della mostra, della nipote dell’artista e curatrice dell’Archivio Chini, Paola Chini Polidori e del critico d’arte Claudia Menichini, si compone un ritratto di Galileo Chini che ripercorre i momenti salienti della sua produzione artistica. Dalla fondazione delle manifatture, l’Arte della Ceramica prima e le Fornaci San Lorenzo dopo, alle numerose partecipazioni alle Esposizioni Internazionali – fondamentale il Gran Premio ricevuto a Parigi nel 1900 - fino ai numerosi allestimenti alle Biennali di Venezia (la Sala del Sogno del 1907 e la Sala Meštrović del 1914, solo per citarne alcuni). Nel 1911 la partenza per l’Oriente, la lunga avventura in Siam per decorare il Palazzo del Trono. Non meno importante l’incontro con il movimento secessionista viennese che farà di Chini uno tra i maggiori interpreti di Klimt in Italia. Per arrivare infine a quello che può essere considerato il suo massimo capolavoro ovvero la decorazione delle Terme Berzieri di Salsomaggiore, che, come racconta Maurizia Bonatti Bacchini, “rappresentano il punto di arrivo del pensiero costante di Galileo Chini teso alla rivalutazione delle arti applicate”.

Alle immagini delle opere si alternano le immagini di repertorio storico che ci mostrano, come una finestra sul passato, il mondo rutilante delle esposizioni internazionali che tanta influenza ebbero sul suo percorso artistico e le fotografie scattate dallo stesso Chini durante le estati passate in Versilia con la famiglia e nel corso dei lunghi viaggi alla volta del Siam, gentilmente messe a disposizione dall’Archivio Chini.

Italia, 2018, 23’, italiano