La Galleria Luxardo presenta la mostra fotografica

STUDIO LUXARDO VIA DEL TRITONE 197

www.gallerialuxardo.com

a cura di Eva Clausen

Palazzo Venezia, Roma

12 – 30 settembre 2006

Roma era ed è la città del cinema, e certamente non solo a Cinecittà. Cuore del Cinema degli Anni ´50 e ´60 era anche Via del Tritone, dove i fratelli Luxardo, Elio, Aldo ed Elda celebrarono il Cinema a modo loro – con la macchina fotografica. Anita Ekberg, Marcello Mastroianni, Claudia Cardinale, Alberto Sordi, Sophia Loren, Vittorio Gassmann, i miti del cinema italiano frequentavano tutti lo studio fotografico Luxardo. I Luxardo sapevano catturare le note caratteristiche degli attori, i loro volti si illuminavano di un fascino misterioso e al tempo stesso trasmettevano la voglia di comunicare, di “toccare” la gente, suscitare emozioni come al cinematografo, nelle immagini di movimento, così anche nel ritratto.

La storia ebbe inizio nei primi anni del Novecento, quando il giovane fotografo Alfredo Luxardo decise di partire da Pisa per porre il suo obiettivo su oggetti lontani: l’America. Alfredo, insieme alla moglie Margherita, si fermò però a San Paolo, in Brasile – paese che segnerà il destino di tutta la famiglia Luxardo. Non il mito americano ma le tribù amazzoniche divennero i suoi soggetti: foto di gruppo e ritratti sviluppati e stampati con modalità del tutto empiriche. In Brasile nacquero i tre figli: Elio, Elda e Aldo. Nel 1928 Alfredo Luxardo tornò in Italia dove rilevò a Roma lo studio fotografico Sam Bosch - fotografi di Casa Reale - in Via XX Settembre. Qui ebbe inizio la storia del sodalizio Roma-Luxardo. Elio, che si era iscritto al Centro Sperimentale di Cinematografia, Aldo e la figlia Elda, lavoravano nello studio del padre. Erano gli Anni Trenta e lo studio di Via del Tritone impose le caratteristiche che fecero scuola e segnarono un’epoca. Luci diffuse, integrate da riflessi, sfondi scuri e tagli di luce che scolpivano i volti e disegnavano i corpi, in una parola nasce il Mito della Bellezza, il culto del Corpo. Lo studio era popolato da dive e campioni di sport, intellettuali e artisti, da Pirandello a Marinetti, da Assia Noris a Isa Miranda, da Valentina Cortese a Alida Valli fino al campione del mondo Primo Carnera.

I Luxardo riuscirono a conferire ai personaggi un’aura esclusiva, unica. Il segreto stava in un uso sapiente, sofisticato e innovativo della tecnica fotografica in studio, che prevede uno sfondo scuro e decisi tagli di luce, che scolpivano i volti attribuendo alle immagini uno stile inimitabile. E’ nella preparazione del soggetto, nella sua ambientazione luministica, che i Luxardo realizzarono i loro capolavori, trasformando lo sfumato pittorico e celebrativo del ritratto fotografico tradizionale in un rilievo scultoreo a tutto tondo, che restituisce al volto un violento palpito di vita, aggressivo, modernissimo. Uno spot proiettato alle spalle lascia il soggetto in controluce e lo fa balzare in primo piano; altre lampade lo illuminano di fronte, creando un effetto plastico e seducente, misterioso e iconico, tipico del cinema internazionale di quegli anni. Il più famoso dei tre fratelli fu senz’altro Elio Luxardo. La passione di Elio per la fotografia ebbe inizio alla fine degli Anni ‘20 quando si iscrisse al Centro Sperimentale del Cinema. Non farà il regista ma comincerà a ritrarre le dive del cinema muto, e accanto ad esse appaiono, giovanissimi, i lineamenti di Valentina Cortese, di Clara Calamai, di Alida Valli.

Elio Luxardo è amico di Federico Fellini, il quale entra a metà degli Anni ‘30 al Marc’Aurelio e da dilettante diventa ben presto la colonna portante del giornale. Luxardo riconosce in lui le potenzialità del genio: lo aiuta e lo incoraggia a tentare nuove strade, capisce che il suo modo di vedere è un modo cinematografico, e nel 1939 gli propone di scrivere il soggetto di un film tratto dalla sua rubrica Seconda liceo. Luxardo ha le attrezzature, gli assistenti, gli attori; finalmente ha la possibilità di dirigere un film, suo grande sogno, ma il progetto svanisce. La guerra incalza. Nel dopoguerra lo Studio Luxardo si dedica sempre più ai volti del nuovo cinema, alla Dolce Vita, al mondo dei film “Poveri ma belli” e ai concorsi di Miss Italia da dove uscivano dive come la Loren e la Lollobrigida. Lo stile cambia, le luci diventano meno taglienti, più soft, l’incisività rimane la stessa, ma è come avvolta da una leggera sfumatura di nostalgia, di mistero e di dolcezza Compaiono le indimenticabili immagini di Vittorio Gassmann, De Sica, Marcello Mastroianni, Anita Ekberg, Claudia Cardinale, e tanti altri. Negli anni Sessanta Elio Luxardo si allontana dalla fotografia: acquista alcuni terreni a Sperlonga con l’idea di edificare un villaggio turistico. Disegna personalmente i progetti e investe quasi tutto il suo denaro, ma importanti ritrovamenti archeologici trasformano il terreno in patrimonio paesaggistico. Il sogno svanisce, e il fotografo muore di lì a poco a Milano, il 27 novembre 1969 La sorella Elda che ha lavorato per tanti anni accanto al celebre fratello lascia lo studio, dopo aver sposato il produttore Argento, padre di Dario Argento. Elda Luxardo vive ancora oggi a Roma. Il fratello Aldo continua per alcuni anni a lavorare da solo nello studio della famiglia ma alla fine lascia Roma e decide di ritornare in Brasile. La Storia continua: di generazione in generazione Oggi la figlia di Aldo, Tiziana Luxardo, continua la tradizione della famiglia ritraendo nel nuovo studio in via del Gambero i volti del nuovo Cinema Italiano. In mostra si vedrà un volto ormai celeberrimo del giovane cinema, un attore che a sua volta continua la tradizione del padre: Alessandro Gassmann.