documentario sulla Villa Planchart di Giò Ponti a Caracas

GIO PONTI E LA VILLA PLANCHART A CARACAS

Regia: Rubino Rubini

Fotografia: Stefano Palmesimo

Montaggio: Nicolangelo Gelormini

Produzione: Garad srl

Consulenza scientifica: Antonella Greco

Produzione Esecutiva: Lia Polizzotti

"La vostra casa sarà leggiadra come una grande farfalla in cima alla collina" scriveva Gio Ponti alla famiglia Planchart in una lettera nel 1953. Così iniziava l'incredibile avventura della costruzione della Villa Planchart. Costruita negli anni di massima espansione di Caracas, quando si pensava che la città venezuelena potesse diventare la capitale mondiale dell'architettura, la villa è il fulcro attrono al quale ruotano i committenti, Armando Planchart, selfmade man diventato ricco con il boom delle automobili negli anni '60 e con la passione per la caccia in Africa, la moglie Anala, raffinata appassionata d'arte italiana, vera autrice della casa e naturalmente lui, Gio Ponti, architetto e autore ma anche amico e consigliere, come testimonia un intenso carteggio ricco di disegni, schizzi e bozzetti. La costruzione della casa, realizzata con materiali italiani trasportati, non senza qualche avventura, per nave o per aereo, si trasforma nella realizzazione di un sogno, una casa moderna che accoglie e traduce nello spazio una nuova concezione del mondo, proiettata verso il futuro.

Italia, 2008, 28', italiano e spagnolo

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Antonella Greco (a cura di), Gio Ponti. La Villa Planchart a Caracas, edizioni Kappa, Roma, 2008

pubblicazione a cura di Antonella GrecoLa sommità di una collina nel paesaggio lussureggiante della Caracas degli anni Cinquanta è il luogo prescelto per la nascita di un prodigio architettonico. Una villa progettata, pensata disegnata e arredata fino al dettaglio dei mobili e delle opere d'arte direttamente dall'Italia. Una Casa all'italiana, pensata da Gio Ponti, con le pareti "ritagliate" e il tetto aggettante a forma di farfalla. Introversa, ma trafitta da decine di aperture in una completa osmosi col paesaggio. Una casa per allevare ed esporre orchidee, piena di opere d'arte, di giochi, di trovate. Moderna, ma decorata, allestita per la messa in scena della vita dei due committenti Anala e Armando Planchart. Cultrice d'arte lei, collezionista e lettrice assidua di "Domus"; importatore di macchine, lui, amante del moderno. Tutt'intorno, il "rinascimento venezuelano", la costruzione dell'Università di Caracas di Carlos Raoul de Villanueva. La casa resta a testimonianza dell'incontro tra queste persone straordinarie. Con gli altorilievi scherzosi di Fausto Melotti, con i quadri di Campigli, di Morandi, di Reveron, col mobile di Calder dell'ingresso, con i prototipi di un'industria dei mobili alla piccola scala che presto sarebbe diventata design.

Antonella Greco

pubblicazione a cura di Antonella Greco pubblicazione a cura di Antonella Greco