CONVERSAZIONI VIDEO 2016: PICASSO VINCE LA DECIMA EDIZIONE DELL’ART DOC FESTIVAL

Picasso. The making of the icon vince il premio assoluto dell’edizione 2016 di Conversazioni Video, il Festival internazionale di documentari su Arte e Architettura curato da Antonella GrecoBenedetta Nervi e Lia Polizzotti, che si è chiuso oggi alla Casa dell’Architettura con la premiazione del film dedicato a Picasso, prodotto da Ina. Institut National de l’Audiovisuel con la regia di Hopi Lebel. 

  

 La giuria del Festival, composta da Orazio Carpenzano, Professore presso la Facoltà di Architettura, Università degli Studi di ROMA “La Sapienza”, Tommaso Casini, Professore di “Museologia, storia della critica artistica e del restauro” presso l'Università IULM. Libera Università di Lingue e Comunicazione di Milano, Claudia Conforti, Professore presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Impresa, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, Alfonso Giancotti, Presidente del Comitato Tecnico Scientifico della Casa dell’Architettura e professore presso la Facoltà di Architettura, Università degli Studi di ROMA “La Sapienza”,  Antonella Greco, Presidente di Art Doc Festival e professore presso la Facoltà di Architettura, Università degli Studi di ROMA “La Sapienza” ha deciso di assegnare il riconoscimento a Picasso. The making of the icon per aver saputo cogliere con efficacia espressiva la straordinaria capacità di Picasso di costruire una mitografia di se stesso, uomo e artista del secolo, trasformando l’immagine vigorosa del suo corpo, l’intensità magnetica del suo sguardo, il suo abbigliamento apparentemente casuale, in strumenti di una trionfale strategia artistica, culturale e commerciale. Sono inoltre state apprezzate l’originalità, la ricchezza e la varietà del materiale di repertorio, in alcuni casi inedito o sconosciuto, sempre inserito con sapienza nella narrazione”.                         

  Il premio per il miglior documentario per la categoria ARTE va a I Make Art & Non Art (regia di Ileana Maria Zaza, produzione Ztlfilm) “per la disinvolta ambiguità creativa che riesce a declinare con leggerezza la sperimentazione dei linguaggi multimediali, che ha caratterizzato la produzione creativa di Patella, soggetto del documentario, con la costruzione mediata di un autoritratto d’artista, realizzato per interposto artista”; mentre per la categoria ARCHITETTURA vince The century of Le Corbusier (regia di Juliette Cazanave, produzione: Cinétévé) “per la potenza didattica che, prescindendo dalla dimensione illustrativa delle idee innovative, delle utopie urbane e dei temi costruttivi d’avanguardia di Le Corbusier, che ricorrono nei documentari sul Maestro, ha saputo puntare uno sguardo nuovo sulla figura e l’azione progettuale di un mito dell’architettura del XX secolo, mettendo in campo un montaggio interpretativo capace di restituire  il dirompente rapporto tra l’architetto e il suo tempo”.

 

                                                                                                

 La giuria ha assegnato inoltre due menzioni speciali ai documentari 25BIS (regia di Ila Beka e Louise Lemoine, prodotto da Beka & Partners) “per aver saputo affidare il racconto di un capolavoro dell’architettura moderna, qual è il palazzo di rue Franklin 25bis di Auguste Perret, a fruitori feriali, come il portinaio, che diventa l’interlocutore e l’interprete privilegiato dell’edificio, dei suoi pregi e dei suoi limiti. L’intromissione critica di un non addetto ai lavori innesca un corto circuito illuminante tra la lettura alta e la fruizione quotidiana, tra la visione aulica dell’edificio e le angustie della scala di servizio” e 1977 Analisi di un prototipo giovanile (regia di Giovanna De Sanctis Ricciardone con Giuseppe Giannattasio, produzione Giovanna De Sanctis Ricciardone): “il film è un frammento di memoria individuale rievocato con leggerezza, senza nostalgia e senza rimpianto. Nella ricostruzione di una lontana esperienza didattica l’autrice illustra le potenzialità infinite che si annidano negli individui, trasformando con sofisticata perizia grafica ed espressiva un indiano metropolitano di Roma est degli anni Settanta in un personaggio di Pisanello. Particolarmente efficace il colpo di scena finale, in cui la memoria si rovescia nel presente e la regista e l’etereo indiano di Pisanello si rispecchiano senza filtri accattivanti nel tempo attuale”.  

                         

 

L’azienda Ceramiche Appia Nuova ha assegnato infine il premio speciale al film L’architetto di Urbino (regia di Emanuele Piccardo, Produzione Plug_in) “per aver saputo restituire il rapporto tra la città di Urbino e l’architetto Giancarlo De Carlo, mostrando come la sua architettura abbia saputo integrarsi con rispetto nel paesaggio naturale e rilevando come opere importanti e di grande valenza istituzionale, come le facoltà universitarie e i collegi studenteschi, abbiano valorizzato la città anche in altri ambiti”.